Il Po, il grande
fiume, con i suoi 650 chilometri attraversa la pianura Padana fino
all'Adriatico, dove sfocia a delta. Il delta, un territorio stupendo,
in cui la mia mente va ai casoni di legname e canne, ai ponti di barche,
alle strade sugli argini, ai numerosi canneti, alle barbabietole e
all'alluvione del 5 novembre 1956 quando abandonammo la nostra bassa abitazione
invasa dall'acqua salmastra del mare.
Fummo raccolti e ammassati in un cinema di Rosolina e noi bambini strappati ai nostri genitori fummo smistati in varie colonie del veneto, prima a Crespano del Grappa poi a Jesolo dove mia madre mi venne a prendere dopo che eramo passati quasi tre mesi di lontananza senza vederci.
Ritornato a Porto Tolle dove eravamo ospiti nella mia piccola scuola e solo a primavera inoltrata aprile 1957 tornammo a casa che l'acqua si era ormai ritirata. In quel clima insalubre, mi ammalai e trascorsi un anno a respirare aria buona a Laggio di Cadore.
La mia città natale è Adria, ma ho vissuto a Porto Tolle,
in località Fraterna, dove ho abitato sino al 1960, anno in
cui mi trasferii con la famiglia a Chivasso. Il nome Porto Tolle deriva
dalla posizione topografica del comune e dall'importanza per la navigazione
del Ramo del Po di Tolle ed stato scelto dal Consiglio comunale nel
1867, in sostituzione del nome di S. Nicolò. E' difficile stabilire
l'estensione esatta del comune di Porto Tolle in quanto soggetta a
variazioni soprattutto in aumento, ma talvolta anche in diminuzione;
una mareggiata in poche ore è in grado di distruggere "scani"
formatisi in mesi di depositi fluviali. In passato, Porto Tolle fu
soggetta a numerose alluvioni. Le ultime, in ordine cronologico, avvennero
nel 1956 e 1966, non furono causate dall'esondazione del Po, ma furono
le mareggiate a rompere le fragili difese a ridosso del mare. Il 5
novembre 1956, per affetto di una violenta mareggiata, venne scardinata
la difesa idraulica del delta nel comune di Porto Tolle.
Prima del 1956 Porto Tolle aveva 21 mila abitanti per scendere a circa
10 mila dopo il 1966. Il territorio è composto da tre isole:
Isola della Donzella, Isola di Ca' Venier, Isola di Polesine Camerini.
Chivasso è una cittadina di circa 26 mila abitanti
in provincia di Torino, sulla riva sinistra del fiume Po. Il suo territorio
è pianeggiante, a sud, oltre il fiume Po, confina con le colline
del Torinese e del Monferrato. E' sulla direttiva Torino-Milano (SS11
e A4), servita dalla ferrovia e dista circa 25 km dall'aeroporto "Sandro
Pertini" di Caselle.
Un pò di storia - Nel XII secolo, con i marchesi del Monferrato,
era un feudo dell’imperatore Federico Barbarossa. Due secoli
dopo passò ai Paleologi sino al 1435 quando passa sotto il
dominio dei Savoia. Alla fine del quindicesimo secolo, è l'arte
della tipografia a renderla prestigiosa unitamente ai pittori Giovan
Martino Spanzotti e Defendente Ferrari. Verrà amministrata
dai Francesi e inclusa nel Dipartimento della Dora, durante il periodo
napoleonico. Dopo il congresso di Vienna (1815), il comune ritorna
sotto il dominio dei Savoia. Nella seconda metà dell’Ottocento
comincia ad acquisire importanza come nodo ferroviario, incrementa
la sua importanza come centro commerciale e si sviluppa il mercato
del bestiame. Nel 1852 vede la costruzione del Canale Cavour (innesto
con il Po) lungo 85 km per l'irrigazione delle risaie vercellesi.
In questa metà di secolo vive un grande testimone della città:
il pittore Demetrio Cosola (1851-1895). Nel 1943, a Palazzo Tesio
viene firmata la "Carta di Chivasso", importante documento
riguardante l'autonomia delle regioni alpine.
Nella seconda metà del secolo scorso inizia, anche per Chivasso,
un periodo di con rapida espansione demografica ed edilizia: ai piccoli
stabilimenti industriali già funzionanti - manifattura di tessili,
concerie, distillerie - si aggiunge l'impianto della centrale termoelettrica
Enel (oggi Edipower) e la costruzione dello stabilimento automobilistico
Lancia (1963). Dopo la chiusura di quest'ultimo (1993), nonostante
la sua "riconversione" unitamente al vicino polo industriale
(PIS), ai cantieri dell'Alta Velocita e della nuova centrtale elettrica,
pur investendo sempre più nel settore del terziario e nell'espansione
edilizia, la città non si è ancora risollevata.
Fra i monumenti della città spiccano il duomo gotico di Santa
Maria Assunta (sec XV), la torre ottagonale che faceva parte del castello
eretto nel XII° secolo dai marchesi del Monferrato. Il Beato Angelo
Carletti, frate francescano (1411-1495), è Patrono di Chivasso
e protettore di Cuneo.