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Città
Ferite Torino Chivasso Anni’70 La mostra, inaugurata
per la prima volta a Torino l’11 marzo 2022, è diventata
itinerante con la seconda esposizione a Rivoli dal 7 al 30 ottobre dello
stesso anno, ora si propone
a Chivasso con il titolo «Città Ferite Torino Chivasso Anni ’70». L’iniziativa, sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte, è nata con l’idea di restituire alla memoria un periodo particolarmente nebuloso e tuttora misterioso, consegnato alla storia come «Anni di piombo». Immagini, testi, pannelli, ripercorrono la cronaca di alcuni eventi che hanno caratterizzato per anni i vissuti sia di una grande città come Torino, sia di centri dell’hinterland torinese come Rivoli e, come in questo caso, di Chivasso, sede di un importante stabilimento industriale automobilistico. Dalle foto emerge la strategia sanguinaria del terrorismo rosso: Brigate Rosse, Prima Linea e altre sigle della galassia eversiva, che ambivano a rovesciare lo Stato di diritto con parole d’ordine di lotta alle diseguaglianze, iniquità e ingiustizie, ma che nel quotidiano si traducevano con omicidi e ferimenti ai danni di servitori dello Stato, politici, giornalisti e lavoratori. Quattro le sezioni: l’Assedio, gli Attentati, il Dolore, l’Attacco. Quest’ultima sezione è dedicata a uno dei più gravi episodi di quella stagione: 11 dicembre 1979, l’irruzione di un gruppo di Prima Linea all’interno della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, che provocò il ferimento di dieci persone. ![]() Michele Ruggiero -- Tiziana Bonomo - Beppe Busso - Maria Teresa Blatto - Vinicio Milani ______________________________________________________________________________________
![]() ANPI
- Ho fatto un passo a lato per una staffetta di continuità
Dopo
oltre tredici anni (19/12/2009) lascio l’incarico di presidente
della sezione Anpi “Boris Bradac” e passo il testimone a
Maria Teresa Blatto già mia vicepresidente.
Con questa decisione non abbandono la nave ma faccio un passo a lato per dare una mano alla neoeletta a continuare sulla linea condivisa con l’intero comitato sulla scia del documento finale del congresso nazionale di un anno fa. Sono stati anni molto impegnativi, passando attraverso amministrazioni di centro destra e centro sinistra, alla guida di un movimento passato da 64 iscritti a 154 e numerose sfide e iniziative nel nome dell'antifascismo e della memoria. Il referendum costituzionale del 2016 divise l’opinione pubblica e la politica, ma non la nostra sezione e i numeri dei tesserati sono rimasti gli stessi, grazie anche ad un direttivo coeso e ai molti iscritti motivati. Non faccio ringraziamenti personali, ma desidero ringraziare tutte e tutti, di cuore, per il sostegno materiale e morale ricevuto. Tutte le iniziative intraprese ne sono la testimonianza: talmente tante e direi anche di qualità. Tengo a ricordare, la collaborazione con Libera, con le Acli, con il Centro Paolo Otelli, con la Croce Rossa chivassese, con lo Spi Cgil, con gli amministratori locali, con l’Unitre (vedi le pubblicazioni sulla Carta di Chivasso e sulla Liberazione dei Chivasso e del Chivassese) e con le associazioni combattentistiche durante le ricorrenze civili istituzionali e con quanti hanno dato la loro disponibilità a relazionarsi e condividere le nostre iniziative. Abbiamo promosso molti incontri nelle scuole che hanno dato riscontri decisamente positivi. Abbiamo parlato di Europa, promosso conferenze di storia e federalismo, abbiamo permesso la visita ai luoghi della memoria, al Parlamento Europeo a Bruxelles, e proprio grazie a questa costante e avvalorante attività abbiamo stretto numerosi nuovi rapporti e nuove amicizie, frutto della passione per i nostri temi: antifascismo, politica, società. In questo percorso abbiamo incontrato la pandemia e ne siamo venuti fuori, quasi, ma sono addolorato, come tanti per le bombe e per le vittime che l’invasione dell’Ucraina continua a produrre. Siamo davanti alle miserie della guerra, a una sconcertante campagna d’informazione mista di fake news e con una conseguente militarizzazione del dibattito pubblico. Ringrazio l’Anpi nazionale e quei comitati provinciali che in tutti questi mesi si sono prodigati con iniziative per la pace, l’Anpi è un’associazione plurale in cui, per nostra fortuna, ci possono essere anche opinioni diverse ma quando è ora sanno essere uniti. Si chiama democrazia e ne sono orgoglioso. Tornando al nostro quotidiano chivassese, bisogna dire che c’è ancora tanto da fare e sebbene la nostra generazione stia per diventare del tutto orfana dei protagonisti della Resistenza, spetta a tutte e tutti farci carico di questa eredità. Nell’ultima assemblea abbiamo lavorato per coinvolgere sempre più gli iscritti a entrare nel nostro comitato per dare nuova linfa e un futuro alla nostra associazione. Penso, e spero, che il mio operato sia stato caratterizzato soprattutto dal dialogo e dalla sintesi, tanto interna quanto con ogni realtà antifascista. Reputo si debba proseguire lungo questa strada, comunicando a gran voce la trasversalità dei partigiani e dei valori della Resistenza: quindi dell’ANPI stessa. Auguro alla neoeletta presidente buon lavoro. Vinicio Milani Chivasso,
14/02/2023
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Intervista
ai tempi del coronavirus: <<Ora qualche passeggiata ma è importante non abbassare la guardia>
![]() La
sezione “Boris Bradac” dell’Anpi di Chivasso riparte
da Vinicio Milani, presidente dei partigiani chivassesi da dieci anni
a questa parte. Milani
è stato riconfermato alla guida del sodalizio, che conta circa
150 tesserati nel chivassese, dopo il congresso di metà ottobre,
che ha votato il rinnovo del Comitato direttivo, e i quattro delegati
per il Congresso provinciale. Il
nuovo comitato è così composto: Maria Teresa Blatto,
Annalisa De Col, Monica Ferrero, Lucia Gugliotta, Vinicio Milani,
Luigi Costanzo, Fabrizio Debernardi, Paolo Vettori, Michele Racco,
Emiliano Dutto e Pierangelo Ferrero.
![]() Avevo
già notato nei giorni precedenti la panchina rossa “Per
Michela” lungo la Lea del canale Cavour a Chivasso, imbrattata,
non ho denunciato il fatto perché volevo che la vedessero in
tanti ed ognuno si indignasse di fronte a questo fatto deplorevole
che indica quanto lavoro resta da fare sul tema della violenza contro
le donne, una piaga da cui nessuna città purtroppo è
immune. Fino a quando ci saranno persone come queste, le donne non
saranno mai al sicuro, e costruire una società meglio di questa,
richiederà ancora tanto sforzo e tempo. Con questo gesto i
codardi che hanno agito nella penombra non pensino di aver offeso
solo le donne, non hanno capito che imbrattare una panchina rossa
riguarda tutti, uomini e donne, è un gesto, vile ed estremamente
ignorante. Comunque non sarà certo l’azione di queste
ignobili individui a cancellare il messaggio di quella panchina rossa
e la memoria delle donne uccise come Michela (leggi
articolo giornale)
Diverse
sezioni Anpi tra cui Chivasso e Montanaro insieme ad altre hanno promosso
con lo storico Eric Gobetti sul libro “E allora le Foibe?”,
il 3 febbraio, con lo storico Davide Conti che ha presentato il libro
"L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito
degli italiani brava gente", il 7 febbraio e il prossimo 17 febbraio
con gli storici Carlo Greppi e Francesco Filippi su: L'Antifascismo
e la Resistenza partigiana alla prova del "giorno del ricordo"
- Come e perché i neofascisti oggi rialzano la testa.
In rete, qualcuno grida che siamo negazionisti. L'Anpi non è negazionista, ne tanto meno il sottoscritto e chi lo afferma certamente non sa di cosa sta parlando. Il primo e vero negazionismo è stato quello delle destre nei confronti della Resistenza, e della Shoah a partire dal Movimento sociale italiano fino alle destre di oggi". Con le iniziative promosse dall’Anpi non si negano le vicende delle foibe. Questi incontri, attraverso l’aiuto di studiosi, storici e ricercatori, cercano di comprendere storicamente “le foibe”, mettendole in relazione alle dinamiche della seconda guerra mondiale (vale a dire all’occupazione militare della Jugoslavia da parte delle truppe italiane e tedesche) e alla precedente «nazionalizzazione» forzata delle minoranze slave da parte della dittatura fascista. Infatti la stessa legge che istituisce il Giorno del ricordo del 10 febbraio segnala quei fatti come parte di una «più complessa vicenda del confine orientale>>. Purtroppo nel nostro Paese la memoria è sempre monca, si dovrebbe ricordare tutto, non solo quello che ci fa comodo, di certo – per quel che riguarda il fascismo e il periodo coloniale, anche prefascista – la gente, le istituzioni e la scuola non ricordano le responsabilità italiane in stragi e genocidi: dall’Etiopia alla Libia, dalla Somalia (abbiamo ottimi primati nell’uso dei lager e gas) fino – appunto – ai territori occupati nell’ex Jugoslavia. Su quest’ultimo fronte, quasi nessuno racconta che quella ingiustificabile carneficina operata dai titini era stata preceduta dai massacri compiuti dagli italiani agli ordini di Mussolini. Quanti hanno mai sentito parlare del campo di concentramento per internati civili di Arbe (oggi Rab, in Croazia), voluto e gestito dal Regio esercito italiano tra il luglio ’42 e l’8 settembre ’43, è stato il peggior luogo di internamento italiano della Seconda guerra mondiale. In circa 15 mesi, si stima che nel campo siano morte per fame, freddo e malattie circa 1500 persone, tra cui 163 bambini. Complessivamente, per il campo sarebbero passate almeno 10 mila persone, inclusi vecchi, bambini e donne. Purtroppo, il mito “italiani brava gente” ci ha impedito troppo spesso di ragionare su queste cose.
Ho
condiviso con soddisfazione la scelta del consiglio comunale di
Chivasso a dare la cittadinanza a Liliana Segre, un segnale istituzionale
e un riconoscimento importante per l’impegno profuso in tutti
questi anni a mantenere la memoria della tragedia della Shoah di
cui fu vittima e per i diritti dell’uomo incoraggiando tanti
giovani a proseguire questa fondamentale opera educativa per non
dimenticare le tragedie e gli orrori del passato e coltivare semi
di pace e tolleranza.
I tre consiglieri della minoranza che hanno votato contro, così come la sindaca di Caluso che a suo tempo disse no, hanno perso un’occasione per argomentare credibilmente le proprie motivazioni, e non nascondersi dietro banali pretesti. Mi stupisco che l’abbiano fatto quando leggo che a inizio anno anche un comune come Treviso, che tutti ben conosciamo, a guida leghista ha invece votato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, una donna che porta sul corpo i segni di uno dei periodi peggiori della storia. È sopravvissuta all'Olocausto, che ha fatto tra i 15 e 17 milioni di vittime di questi circa 6 milioni erano ebrei, è scampata alla morte dei campi di concentramento dove è stata mandata anche con la complicità dello Stato italiano. Chi le ha negato una onorificenza ha offeso un simbolo. CHIVASSO
- EMODINAMICA -
24/2/2020
![]() Già dal 2011 le Acli chivassesi si attivarono coinvolgendo l’opinione pubblica, ma a nulla erano valse le circa 12.000 firme di cittadini del Chivassese raccolte contro questa decisione e consegnate all’allora presidente. Ci fu una audizione presso la Commissione Sanità della Regione, ma il governatore Cota e la sua amministrazione non si erano minimamente degnati di dare una risposta a questi cittadini e poco o nulla ha fatto la politica in tal senso, la nostra attenzione era rivolta, non solo all'emodinamica, ma a tutto il settore sanità. Alla inaugurazione di questi giorni non ci aspettavamo inviti o riconoscimenti formali, ci aspettavamo invece che oltre ad applicarsi le medaglie, qualcuno, cittadini e organi di informazione, ricordasse a loro i fatti incresciosi del passato stigmatizzando lo sperpero di denaro e disservizi causati alla popolazione.
Vinicio Milani e Beppe Stocco
![]() Ci
congratuliamo per la nomina di Gianfranco
Pagliarulo
quale nuovo Presidente nazionale ANPI, e gli auguriamo buon lavoro. Eletto
dal Comitato nazionale dell'Associazione riunitosi a Roma il 30 ottobre
2020.Il Comitato
nazionale ANPI, riunitosi oggi a Roma, ha eletto Gianfranco Pagliarulo
Presidente nazionale ANPI. Succede a Carla Nespolo che ha guidato l'Associazione
dal 3 novembre 2017 fino al giorno della sua scomparsa avvenuta il 5
ottobre scorso.
![]() Ciao
Comandante!
![]() Ci mancherà il suo affetto, la sua passione, la sua umanità, la sua capacità di portare l’ANPI sempre in prima fila nella difesa della Costituzione antifascista e per l’affermazione dei principi e dei valori affermati dalla Resistenza. “Ci commuove sapere che ha lottato con forza contro la malattia che poi la sopraffatta, ma durante la quale lei è sempre stata presente nella battaglia politica e culturale dell’ANPI. Ringrazio quanti, nella mia zona ci hanno comunicato il loro cordoglio. Alla famiglia il nostro senso di vicinanza”. _____________________________________________________________________________
![]() ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA Sezione "Boris Bradac" del CHIVASSESE COMUNICATO
Solidarietà a Dana Lauriola L’Anpi
del chivassese, impegnata a suscitare sentimenti di fiducia e di speranza
in chi crede nella necessità e nella possibilità che si
affermi una diffusa presa di coscienza per la difesa e il rinnovamento
della democrazia, non può non essere preoccupata e critica di
fronte a forme di contrasto e repressione del dissenso sociale e politico
sui temi legati all’ambiente, ai diritti umani e alla pace.
Dana Lauriola è stata arrestata in quanto deve scontare due anni di carcere perché nel marzo del 2012 aveva partecipato a una manifestazione non violenta con altre centinaia di persone che avevano pacificamente bloccato un casello dell’autostrada A32. Ritiene che nei suoi confronti sia stata adottata una misura repressiva sproporzionata come di recente è capitato ad altri militanti come Nicoletta Dosio e Luca Abbà. La sentenza rifiuta qualsiasi misura alternativa alla detenzione e la condanna è motivata dalle aggravanti di aver continuato a vivere in Val di Susa e di non aver preso le distanze dal movimento No Tav. La sezione Anpi Boris Bradac esprime piena solidarietà a Dana, considerando questa sentenza oggetto di sconcerto e di forti dubbi poiché “si preoccupa di tutelare prevalentemente l’ordine pubblico che di salvaguardare le garanzie di diritto presenti nel nostro ordinamento”. link Settantacinque
anni fa ce la fecero i nostri
genitori e i nostri nonni, oggi ce la faremo noi ![]() Un
25 Aprile senza le piazze e senza corteo, in piena emergenza sanitaria,
per ricordare la Liberazione di 75 anni fa dalla dittatura fascista e
dall’occupazione nazista, e lo facciamo con i social per riaffermare,
senza retorica i valori che hanno caratterizzato la lotta partigiana grazie
alla quale si sono create le condizioni per una società in cui
vi è la piena libertà di espressione e di pensiero per tutti
e la nascita della Costituzione repubblicana. Valori che li sentiamo ancora
più necessari in questi tempi di sgomento e di paura in cui devono
prevalere oggi più che mai, l’unità d’intenti,
la condivisione e la lungimiranza da cui ci auguriamo emerga una società
diversa.
Il ritorno alla normalità, quella di prima non sarà più la stessa, dovrà fare i conti, oltre che con noi stessi anche con una gestione sociale, economica e politica che dovrà necessariamente cambiare, infatti quella che stiamo vivendo è un’emergenza collettiva, mondiale, un'emergenza che tocca non solo la salute, ma anche tutto il resto. Dovremo
avere ancora pazienza, rispettare le regole e lo slogan #iorestoacasa
va considerato non un isolamento dal mondo ma una sfida che sappia affrontare
seriamente i problemi in una diversa e più alta socialità,
onorando in questo modo quei medici e infermieri che stanno davvero lottando
per tutti noi e nel contempo ringraziare i Sindaci, le amministrazioni
e gli apparati comunali per il lavoro che stanno svolgendo in questi giorni
a sostegno dei propri concittadini e ringraziare pure tutte quelle persone
meravigliose, molte di queste invisibili ai nostri occhi che in questi
momenti non si stanno risparmiando contro questa epidemia.
Infine vorremmo porgere un caloroso saluto agli ammalati e a quanti soffrono unitamente ai loro familiari e porgere il nostro cordoglio ai parenti delle persone decedute senza il conforto di un funerale. ![]() Ritornare ad Auschwitz è stato come esserci per la prima volta. Il silenzio e il vuoto di Birkenau, rimasti dopo quella immane tragedia, colmato da una giornata insieme a tante altre persone lì come noi per essere testimoni. Siamo andati, insieme alla guida polacca sig.ra Justyna, abbiamo oltrepassto il tristemente famoso cancello d’ingresso con la scritta “Arbeit macht frei” abbiamo visitato Auschwitz e Birkenau. Auschwitz è conosciuto nel mondo come luogo simbolo dove si è perpetuato lo sterminio degli ebrei ad opera dello Terzo Reich. link A febbraio 2019 ho fatto parte di una delegazione dell'Anpi di Chivasso ha partecipato martedì 19 febbraio alla visita della sede del Parlamento europeo, siamo stati accolti dal parlamentare Daniele Viotti del Gruppo dell'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, membro della Commissione per i bilanci e della Delegazione per le relazioni con la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo, e il giornalista Filippo Giuffrida Répaci presidente dell'Anpi di Bruxelles, e rappresentante dell'antifascismo presso lo stesso Parlamento e della comunità italiana in Belgio." Abbiamo ammirato da vicino i luoghi della vita democratica dell'istituzione che raccoglie 28 stati sovranazionale, assistito ad una seduta plenaria del Palamento e partecipato alla presentazione del progetto “Checkpoint: storie di frontiere tra Sahel ed Europa” - “Frame, Voice, Report” cofinanziato dall’Unione europea, Consorzio ong Piemonte, promosso da Rainbow for Africa e cooperativa Orso, in collaborazione con Engim Internazionale, Radio Beckwith evangelica, Border radio. (Europa Si Europa No) Read |
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![]() Secondo alcuni sondaggi, i britannici non avrebbero alcuna intenzione di abbandonare l’Unione Europea. Sono
stati presi in considerazione due sondaggi del sito YouGov sulle intenzioni
di voto di oltre 15 mila persone, ascoltate prima e dopo l’annuncio
dell’accordo sulla Brexit reso pubblico dalla premier britannica
Theresa May lo scorso 6 luglio. I risultati di queste rilevazioni sono
poi stati incrociati con i dati dell’Office for National Statistics,
l’istituto di statistica del Regno Unito, e con quelli ricavati
dal censimento nazionale.
Quanto emerge è sorprendente: l’opinione della maggioranza degli abitanti d’Oltremanica si è diametralmente ribaltata e oggi, se si tornasse alle urne, probabilmente vincerebbe il partito di chi sogna di rimanere nell’Unione “L’analisi – si legge sul Guardian – suggerisce che il cambiamento sia stato guidato dai dubbi degli elettori laburisti che avevano votato per il Leave”. Sarebbero quindi i sostenitori del partito progressista, quello di centrosinistra per capirci, ad aver cambiato idea. [globalist] NON
ABBIAMO PAURA DEI FASCISTI,
MA DELL’INDIFFERENZA, DELLA SUPERFICIALITA’, DELL’IGNORANZA ![]() Provo
a buttar giù maldestramente qualche appunto nel tentativo di
esprimere il mio punto di vista e in primo luogo come cittadino per
esternare alcune considerazioni su Casa Pound,
continua leggere
L’Anpi
di Chivasso lancia questo appello alle Istituzioni e al comune di Chivasso
in primis, perché preoccupati dal moltiplicarsi nel nostro Paese
sotto varie sigle di organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti
in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono
i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio verso chi bollano
come diverso, del razzismo e della xenofobia.
Una di queste, CasaPound, al mercato di Chivasso sabato scorso 24 febbraio ha inscenato una ignobile manifestazione contro i parcheggiatori e i questuanti di colore che ogni giorno stazionano nella piazza. Nessun intervento dei vigili urbani che pure erano presenti, come tutti coloro che in quel momento nel mercato stavano allestendo banchetti elettorali. Rimarchiamo con forza che l’ordine pubblico è prerogativa delle Stato e delle sue articolazioni. C’è grande confusione e incertezza e il rischio che corriamo con lo sdoganamento di movimenti neo-fascisti come CasaPound e Forza Nuova è quello di trovarci di fronte ad una situazione difficile da gestire, per questo motivo, le istituzioni ad ogni livello devono assumersi la responsabilità di far rispettare le leggi vigenti in materia e in ottemperanza dei dettami della nostra Costituzione repubblicana. Pensiamo occorra dare anche una risposta umana a tali idee affermando un'altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale. Esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicati e, a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati che sfruttano il disagio proponendo paura e divisione. Per questo invitiamo Il Consiglio Comunale di Chivasso a dare seguito all’ordine del giorno votato recentemente (dicembre 2017) dal Consiglio Comunale per deliberare di vietare gli spazi pubblici, come hanno già fatto molti altri Comuni, ad associazioni e soggetti che presentino richiami all'ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino e successive in ordine al tema. ![]() ![]() EXODOS
- La sezione ANPI di Chivasso ha apprezzato la scelta politica
della Regione Piemonte che, con la mostra itinerante Exodos
- Rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione,
ha dato un segnale preciso da quale parte stare.
Con questa mostra è stato centrato l’obiettivo di fornire un punto di vista sulla crisi dei migranti, valorizzando quanto è stato costruito in questi anni nei territori del Piemonte, Chivasso compreso, sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione. La mostra ha riscosso un buon successo di pubblico, ha rappresentato un'occasione importante di dibattito e di presa di coscienza della realtà e le immagini supportate anche dai video-documentari hanno messo in evidenza i limiti delle politiche sulle migrazioni da parte del nostro Paese e dell’Europa. Siamo andati nelle scuole, abbiamo incontrato studenti, cittadini e giovani rifugiati in visita alla mostra, abbiamo colto la loro attenzione, suscitato interesse ed indignazione. Per questa opportunità il nostro ringraziamento va all’Assessorato Pari opportunità, Diritti civili, Immigrazione della Regione Piemonte per il lavoro svolto, al giornalista Stefano Tallia per l’incontro con gli studenti del liceo Newton, ai fotoreporter Max Ferrero, Mauro Donato e Paolo Siccardi per lo workshop fotografico presso Palazzo Einaudi, all’Amministrazione Comunale di Chivasso per la collaborazione data nella messa a disposizione della sede espositiva Demetrio Cosola, alle Associazioni che hanno aderito all’iniziativa e ai volontari per la disponibilità data nell’organizzazione della mostra stessa. un pungolo alle nostre coscienze E'
stata apprezzata la scelta politica della Regione Piemonte che, con
la mostra itinerante Exodos, Rotte migratorie, storie di persone, arrivi,
inclusione, ha dato un chiaro segnale da quale parte stare.
Con questa mostra è stato centrato l’obiettivo di fornire un punto di vista sulla crisi dei migranti, valorizzando quanto è stato costruito in questi anni nei territori del Piemonte, Chivasso compreso, sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione. La mostra itinerante, ha fatto tappa anche a Chivasso, organizzata dalla sezione Anpi "B. Bradac" con il contributo della Regione piemonte e del Comune, riscuotendo un buon successo di pubblico ed ha rappresentato un'occasione importante di dibattito e di presa di coscienza della realtà. Le immagini supportate anche dai video-documentari hanno messo in evidenza i limiti delle politiche sulle migrazioni da parte dell’Europa e del nostro Paese GRAZIE PRESIDENTE,
GRAZIE PARTIGIANO CARLO SMURAGLIA
Auguri alla nuova Presidente Nazionale dell'ANPI Carla Nespolo primo Presidente DONNA e non partigiano ![]() ![]() E' nata a Novara il 4 marzo 1943 da una famiglia partigiana e antifascista: lo zio è stato vicecomandante della VI zona partigiana, operante tra Piemonte e Liguria. Laureata in Pedagogia. Insegnante. Parlamentare dal 1976 al 1992, è stata la prima parlamentare comunista piemontese. Oggi è il primo Presidente nazionale ANPI donna e non partigiano. ![]() |
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Caterina
Cerutti
Donne
e Resistenza in Canavese - Il tempo non cancelli le tracce di
Maria Paola Capra
Edizioni Tipografia Gianotti - pag. 432, 2010, € 25,00Un libro che raccoglie, precisa una nota allegata, “48 interviste rilasciate dalle ultime partigiane canavesane ancora viventi, tra cui quella di Caterina Cerutti (1927-2017), che costituiscono una preziosa testimonianza, soprattutto per i tempi in cui stiamo vivendo, al fine di non dimenticare il contributo dato dalle donne alla lotta contro il nazifascismo e per la conquista della libertà”. ![]() |
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I GIOVANI INCONTRANO L'ANPI DI CHIVASSO |
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Chivasso,
10 giugno 2017 - Incontro con un gruppo di ragazzi del liceo Newton e
dell'Istituto Europa Unita reduci della visita guidata a Cracovia e ai
campi di Auschwitz e Birkenau. con il treno della memoria. Hanno voluto
incontrare l'Anpi per conoscere i luoghi della Resistenza e della deportazione
a Chivasso e i protagonisti del dopo l'armistizio (8 settembre 1943). |
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“La
Pace dei bimbi” in Palestina, da aprile a luglio 2017 nel West Bank
per creare un libro fotografico di libertà e pace, interamente
scritto dai bambini dei campi profughi. Il progetto è della reporter
Antonietta Chiodo, di Social News, patrocinato dalla Rai in collaborazione
con il Ministero dell’Interno. La giornalista ha illustrato il progetto
presso il Centro Incontri I Care di Chivasso (ex convento frati cappuccini)
il 30 marzo alle ore 21 presso il centro “I Care” in via Mazzè
41 a Chivasso, l'evento è stato realizzato in collaborazione con
Acli e Anpi Chivasso. |
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il
Sindaco di BETHLEHEM (Palestina) - VERA BABOUN a CHIVASSO
![]() Con voto unanime del Consiglio comunale, i due Sindaci hanno, anche dal punto di vista civile, firmato la dichiarazione d’intenti che sancisce formalmente il gemellaggio che da cinquant’anni unisce la comunità parrocchiale della frazione Betlemme di Chivasso con la Parrocchia di Santa Caterina a Bethlehem in Palestina. |
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..in coda al Referendum Costituzionale Il
4 dicembre gli italiani sono stati chiamati a esprimere il loro Si o NO
al referendum sulla legge di riforma costituzionale. Si è trattato
della più profonda riforma alla nostra Carta costituzionale da
quando essa è entrata in vigore, il 1° gennaio 1948, prevedeva
la modifica di oltre 45 articoli, tanti quanti ne sono stati modificati
nel corso degli ultimi 70 annia. La netta vittoria del NO ha rappresentato
il prevalere del buon senso, della responsabilità civile e della
democrazia. |
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Riforma Costituzionale Per cambiare cosa? Il
dibattito politico sul referendum del 4 dicembre 2016 si è tradotto
in un referendum pro o contro |
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Facendo un passo indietro prima del voto, avevo preso spunto dalla risposta del prof. Angelo Cannatà, Docente di Storia e Filosofia data a un suo ex alunno in difficoltà su come votare e pubblicata in una recente lettera aperta (ilFattoQuotidiano.it 25/10/2016) In
questa sua risposta spiegava le ragioni che lo spinsero a votare No e
a domandarsi da che parte stia la libertà. E' indubbio che occorre
schierarsi per la libertà, sempre, in tutte le forme in cui si
manifesti o venga espressa. Ci pare di poter dire che abolire l'elezione
dei senatori sia la soppressione di un diritto: gli articoli 55 e 57 che
parlano di senato non elettivo e tolgono ai cittadini la libertà
di scegliere i propri rappresentanti sono un’aberrazione. |
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E'
stato presentato martedì 2 Giugno 2015, nella
sala consiliare di Chivasso, il libro "L’alba della
Libertà - La liberazione di Chivasso 1945", a cura
di Giuseppe Busso, Lilia Lavrencic e Vinicio Milani, edito dall'Anpi e
dell'Università della Terza Età.
Racconta
del periodo precedente e seguente la liberazione di Chivasso, dell’iniziativa
di alcuni giovani professionisti della borghesia cittadina nel promuovere
il Cnl, delle faticose trattative con i tedeschi e con i fascisti per
la resa della città e della lenta e travagliata ricostruzione.
Il
libro è corredato con documenti inediti (il verbale del Cnl chivassese
e il racconto della Brigata di manovra Moro, oltre da un Dvd con interviste
a partigiani chivassesi e riprese della liberazione).
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2013: riflessione politica - Uscita dal partito Avevo
criticato aspramente l’ex presidente nazionale delle Acli Olivero,
per essere andato in televisione e sui giornali, quando era ancora in
carica, con posizioni di scelte politiche senza alcun mandato istituzionale.
E’ stato, infatti, tra i promotori del movimento “Verso la
Terza Repubblica” con Luca Cordero di Montezemolo, l’avvocato-banchiere
Gianpiero Samorì, il ministro Andrea Riccardi, il segretario della
Cisl Raffaele Bonanni, il presidente della Provincia di Trento Lorenzo
Dellai ed altri. Un movimento che si è trasformato in lista per
Monti. Una formazione eterogenea, centrista e liberal cattolica i cui
aderenti non sembravano c’entrare nulla l’uno con l’altro,
l’unica cosa che li accomunava era la volontà che a guidare
ancora il futuro governo fosse ancora Monti. Sta di fatto che un nuovo
modo di fare politica di tutto aveva bisogno, meno che di questa scombinata
squadra che mai avrei appoggiato. |
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From:
vinicio.milani |
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Caro
Segretario Bersani,
da sempre voto a sinistra, ero iscritto al Pds, poi Ds ed ora al Pd, ho ricoperto incarichi istituzionali rappresentando a testa alta il partito, l’ho votata alle primarie perchè ritenevo che lei fosse l’uomo giusto per guidare il governo del nostro Paese, ma ora, le confesso, sono disorientato, confuso e con poche certezze. Dal novembre del 2011 il Pd ha sostenuto il governo Monti, stando in maggioranza con Berlusconi e Casini, una maggioranza che ha permesso a Monti di aiutare le banche e tartassare i meno abbienti, che non ha prodotto alcuna legge di riforma: sulla giustizia, contro la corruzione, sulla scuola, sulla ricerca, sull’Università, sulla legge elettorale ecc. e questo grazie anche all’immobilismo in cui Berlusconi ci ha obbligato stare. Noi non abbiamo nulla da spartire con certi personaggi con il loro conflitto di interessi, e non ultimo con questa destra Noi siamo un’altra cosa. Ora, dopo la candidatura di Marini che ha spaccato il partito e aver bruciato Prodi, non pensa che esista anche una base che l’ha sostenuto e che da domani magari non lo farà più? Lei e gli altri dirigenti vi siete scordati della batosta elettorale che abbiamo subito, per aver volato troppo in alto, perdendo il contatto con noi cittadini e fidandovi troppo dei sondaggi che davano un vantaggio che pareva sicuro? Il voto andato al M5S ci dovrebbe far riflettere un pò tutti e di più. Mi permetta, caro Segretario, Lei dovrebbe avere il coraggio di accettare la sfida di Grillo e far votare Stefano Rodotà, un uomo con tutte le carte in regola, che noi di sinistra abbiamo smarrito. Usi la sua autorevolezza, esca dall’imbrigliatura delle correnti del partito, dica ai vari D’Alema, Franceschini, Fioroni che con Berlusconi gli accordi non si fanno e dica che da subito si voti una persona gradita anche alla base e che rappresenti il cambiamento che il Paese vuole. I
miei più fervidi saluti.
Vinicio
Milani (Presidente della sezione Anpi “Boris Bradac “ di Chivasso (T |
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